Qualche giorno dopo il primo bombardamento sull’Ucraina ho letto online una poesia dello scrittore e reporter di guerra polacco Ryszard Kapuscinski intitolata “Trovare la parola giusta…”
La poesia si conclude così:
trovare parole ali
che permettano di sollevarsi almeno
di un millimetro su tutto questo.
Ho sentito risuonare in me queste parole.
Ho provato amarezza pensando alla guerra e all’eterna storia di civili che muoiono e potenti che si arricchiscono.
Ho pensato ai bambini e alle bambine colpiti da questa e da tutte le guerre.
Poi ho visto i bambini e le bambine che seguo per conto di Mus-e Milano.
E ho riletto le loro parole piuma.
Di che parole si tratta? Lascio rispondere un bambino dell’Istituto Marcello Candia di Milano. (Anno scolastico 2020-2021 – Progetto Mus-e Milano “Spazio alla bellezza e all’immagin-azione” di Eleonora Terrile e Stefano Locati).
Questo bambino, come tutta la sua classe, appartiene a una famiglia non italofona, per cui sta imparando l’italiano a scuola.
A lui e a tutti i suoi compagni e compagne dico sempre che insieme possiamo giocare con immagini, parole, carta, colori.
Un giorno li ho fatti riflettere sulla differenza fra parole piombo, pesanti, offensive, che fanno male e parole piuma, belle, gioiose, d’amore.
Ho fatto disegnare una piuma e chiesto di scrivere qualche parola.
Ognuno ha fatto la propria scelta.
È una piccola cosa quella fatta da me.
Ma non è piccola cosa scegliere, ogni giorno, fra parole piuma e piombo, fra parole di pace e di guerra.