Il 18 Dicembre 2014 ci ha lasciato Franco Bomprezzi.
“Giornalista a rotelle”, come amava presentarsi, collaboratore del Corriere della Sera e di Vita, difensore dei diritti delle persone “invisibili e con disabilità”, Cavaliere del Lavoro, Presidente di Ledha, testimonial di Telethon, Interista sfegatato, “papà” del gatto Ibra, politico impegnato. In breve: un Uomo speciale, instancabile nel lottare contro le discriminazioni, le barriere architettoniche e mentali dei cosiddetti “normali”. Il tutto, con acutezza e leggerezza, sempre con il sorriso sulle labbra.
Ho avuto la fortuna di ascoltare un suo intervento a un seminario di Redattore Sociale.
E di leggere i suoi post su Facebook, sul blog di Vita “Francamente” e i suoi articoli su “Invisibili” del Corriere della Sera online.
E poi di organizzare con lui la lezione conclusiva del corso “Comunicare il sociale” edizione 2012 di Terre di Mezzo Editore, di cui era la “Guest Star”.
Riporto nuovamente quanto scritto allora, a lezione e corso appena terminati.
A CONCLUDERE IL CORSO UN OSPITE ATTESO PER LA SUA ESPERIENZA, CAPACITÀ DI COINVOLGIMENTO E DI AFFRONTARE CON LEVITÀ ARGOMENTI DIFFICILI: IL GIORNALISTA, BLOGGER E PORTAVOCE DELLA LEDHA FRANCO BOMPREZZI.
“Siate semplici quando scrivete e comunicate, evitate i linguaggi settoriali” – è uno dei suggerimenti dati ai partecipanti, alcuni dei quali responsabili comunicazione e ufficio stampa di professione.
“Siate lievi quando affrontate tematiche complesse e malattie invalidanti.
No alle comunicazioni pietistiche e colpevolizzanti di tante campagne di raccolta fondi.
Evitate espressioni come “incatenato/condannato alla sedia a rotelle”, poiché quest’ultima dà la libertà a chi non può camminare.”
“Invece di ricorrere al pietismo, mettete in primo piano i DIRITTI delle persone con disabilità, confrontandovi con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Rispettate i minori, seguendo i dettami della Carta di Trento per i giornalisti.”
“Siate affamati, siate folli” è il testamento lasciato da Steve Jobs al mondo.
“Siate leggeri, siate lievi” è il lascito di Franco Bomprezzi a tutti noi.”